I LAVORI ARCHITETTONICI

ARPINARTS


Il progetto architettonico Arpinarts si distribuisce all'interno di 3 livelli edilizi che compongono il complesso di Santa Chiara, lavorando all'interno di una superficie utile netta di 944 metri quadrati: gli ipogei, ossia il piano sotterraneo, il piano terra, composto da auditorium e sale per le attività, e matronei, un piano sopraelevato che circonda l’auditorium, formando un anello.

GLI IPOGEI

Sotto al piano terra del complesso Santa Chiara si estendono vari locali su vari livelli, tutti sotterranei, di diversa metratura, utilizzati per l’allestimento di servizi igienici (5 bagni complessivi), uno spazio ristoro, un magazzino e una sala polifunzionale. I lavori architettonici hanno riguardato tutti gli spazi ed in particolare lo spazio ristoro e la sala polifunzionale, un grande ambiente seminterrato di circa 90 metri quadrati di pianta rettangolare voltato a crociera e destinato ad ospitare eventi di vario genere (laboratori, rinfreschi, spazi di socializzazione, mostre, concerti da camera, workshop, seminari, incontri, presentazioni di libri ecc.). Gli interventi si sono concentrati sul miglioramento del comfort termico e dell'illuminazione generale, oltre che sul posizionamento degli arredi e delle attrezzature tecnologiche (videoproiettori, schermi ecc.).
Un vano appendice alla sala principale ipogea è stato recuperato e rifunzionalizzato attraverso l'inserimento di un'area ristoro con cucina attrezzata, sedute e tavolini, soluzione che rende oggi l'intera area uno spazio versatile, che dà la possibilità di prevedere servizi aggiuntivi agli eventi aperti al pubblico (aperitivi, caffè ecc.). Completa il lavoro di riqualificazione degli ipogei l'inserimento di un bagno accessibile e inclusivo anche per le persone con ridotta capacità motoria.

Com'era

IL PIANO TERRA

Il piano terra, fulcro del complesso architettonico, si compone, a seguito dei lavori, di un Auditorium per eventi pubblici, di 4 aule per le attività, di un camerino posto in corrispondenza del palcoscenico, di cinque bagni, di cui uno per disabili.
L’auditorium, ove era ubicata la vecchia chiesa del complesso, si è arricchito sotto vari profili: allargamento del palco, aggiunta di posti a sedere, implementazione delle infrastrutture tecnologiche e della parte illuminotecnica, soprattutto del palcoscenico.
Nello specifico il progetto ha previsto il potenziamento dell'impianto illuminotecnico architetturale e di scena, il miglioramento delle prestazioni acustiche mediante pannelli fonoassorbenti ad alte prestazioni e un nuovo impianto audio attivo, l'introduzione di videoproiettori in grado di videomappare la cupola, così da poter prevedere mostre interattive e spettacoli immersivi. La platea è stata ampliata per accogliere sino a 185 posti a sedere, organizzati in modo da tenere in considerazione le esigenze di utenti con mobilità ridotta e i criteri di sicurezza delle vie di fuga. L’ampliamento del palcoscenico ha consentito di raggiungere una superficie di scena pari a 40,6 mq.
Due locali laterali a servizio della piattaforma di scena sono stati ripensati e riallestiti per ospitare rispettivamente un'area di deposito strumenti e attrezzature musicali e un'area camerini per gli ospiti e performers.
Al piano terra il progetto architettonico ha lavorato, inoltre, su 3 aule per le attività didattico-formative, attrezzate in modo da permettere la realizzazione di laboratori di varia tipologia. L'acquisizione di 2 locali su via Catalano, per anni utilizzati come locali abusivi ad uso residenziale, ha permesso la realizzazione di spazialità multifunzionali e la contestuale restituzione di beni pubblici alla comunità. Servizi igienici di pertinenza delle aule didattiche rendono autonomo e funzionale l’intera struttura.

Durante

IL PIANO MATRONEO

L'intero spazio del matroneo è stato sottoposto a vari tipi di lavori, tra cui il principale è stato certamente quello della realizzazione di una cabina di controllo luci e regia indipendente, posta di fronte al palcoscenico, in posizione rialzata con ottima visuale sull’auditorium e sul palcoscenico, di circa 5 metri quadrati. La regia è stata dotata di ogni attrezzatura tecnologica e di tutti i comandi audio-luci utili alla realizzazione degli spettacoli. Dalla regia è, infatti, possibile telecomandare e gestire la maggior parte delle tecnologie sceniche presenti in struttura (dall'impianto illuminotecnico, all'impianto audio, dal videoproiettore cinematografico alle tende sceniche elettrificate, ecc). Si tratta di un volume a sbalzo interamente creato durante i lavori Arpinarts.
Fondamentale è stata, nei matronei, l’implementazione del sistema illuminotecnico, atto a permettere la realizzazione di mostre pittoriche o fotografiche lungo tutto il percorso circolare. Sono stati aggiunti fari orientabili che in futuro potranno illuminare correttamente le opere d’arte esposte.
Il percorso espositivo è accessibile mediante due sistemi verticali: la scala scultorea a chiocciola e la scala in ferro, poste rispettivamente alla destra e alla sinistra della struttura.
L'anello museale è composto di numerosi ambienti in fuga di larghezza mediamente costante, illuminati da binari e proiettori orientabili così da servire ogni tipo di allestimento senza creare effetti di disturbi luminosi né di fastidiose zone d'ombra.

La sicurezza antincendio è stata, infine, la prioritaria attività interessata dal progetto architettonico. Sistemi tecnologici attivi, nuove compartimentazioni e aree filtro a prova di fumo, l'estensione della scala antincendio in ferro a connessione di tutti i livelli del complesso edilizio, l'inserimento di una nuova via di fuga al piano terra sono solo alcune delle azioni realizzate. Si consegna alla città un bene che non è solo un patrimonio monumentale di grande pregio, ma anche un contenitore da utilizzare per la comunità, al fine di accrescerne i valori identitari e culturali del territorio.

Com'è

Opere di restauro, manutenzione e adeguamento del complesso architettonico e monumentale di Santa Chiara a Foggia

Scarica dal link sottostante il progetto architettonico

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